Comunicato 205 del 7 giugno 2014

Tutti devono contribuire in un momento di difficoltà del paese: GIUSTO!

Anche la Rai deve fare la sua parte: GIUSTO!

Il governo ha chiesto, attraverso l’attuazione dell’articolo 20 del decreto Irpef, a tutte le società partecipate di contribuire secondo criteri determinati (2,5% della spesa per il 2014 e 4% per il 2015): GIUSTO!

Il governo con un articolo a parte, art. 21 del decreto Irpef, chiede a Rai ulteriori 150 milioni di euro: INGIUSTO!

Le modifiche sul decreto Irpef (del 03/06/2014) escludono la Rai dal pagare quanto richiesto alle partecipate nell’art. 20, mantenendo in essere la richiesta dei 150 ml di euro dell’art. 21: INGIUSTO!

Perché la Rai deve essere trattata diversamente dalle altre partecipate?

L’art. 20 prevede un esborso progressivo meno oneroso di quello richiesto a Rai, che non pregiudicherebbe le risorse finanziarie del gruppo come invece sta accadendo ora.

Ogni possibile alternativa alla vendita di RaiWay per il recupero dei 150 ml di euro viene cassata e questo denota un chiaro intento a “spingere” il gruppo verso la (s)vendita di una quota parte di RaiWay. A chi? E perché?

Nulla è fatto a caso.

Lo sciopero della Rai è stato indetto per difendere i diritti di tutti i cittadini a non essere “saccheggiati” a basso costo delle risorse di valore e NON per difendere dei privilegi.

Il valore reale di RaiWay è elevatissimo per un motivo semplice: NON è più possibile erigere tralicci come ha fatto la Rai. Gli impianti sono un unicum che attraversa tutto lo stivale e raggiunge tutti gli Italiani. Per questo fanno “gola” a chi vuole entrare nel mondo della banda larga e dell’UMTS… e non solo.

Alla luce di tutto ciò proseguire sulla strada dello sciopero è un atto dovuto per la difesa del diritto dei cittadini a non essere “scippati” del bene comune. Inoltre, gli attacchi denigratori di un governo che si definisce “di sinistra”, ma considera “umiliante” esercitare il diritto allo sciopero, non può che aumentare il livello di allerta per la difesa della libertà e del bene comune.

Download (PDF)