Comunicato ARE n°211  del  30 agosto  2015

Il campionato di calcio 2015-17 è da poco iniziato e con esso la Coppa Italia.
Per questa stagione calcistica la Rai ha acquistato i diritti per la trasmissione delle gare di Coppa Italia e vedremo il ritorno della trasmissione “Quelli che…”, nonché i collegamenti di fine partita per Rai Sport.

A fronte dell’investimento fatto per avere gli eventi di Coppa Italia e, quindi, con l’ovvio obiettivo di puntare al ritorno economico in fatto di ascolti, ci saremmo aspettati un coinvolgimento diretto della nostra azienda nell’organizzazione, produzione e realizzazione delle riprese. Invece, tutto sarà prodotto integralmente da Infront. Questa è la deriva della nostra Azienda? Perdere il controllo dell’ideazione, produzione e realizzazione dei contenuti a favore di ditte esterne, eludendo, ignorando, denigrando, disprezzando ancora una volta la professionalità delle risorse interne? Inoltre, prevediamo la solita latitanza del controllo qualità che rischierà di mettere, ancora una volta, alla berlina il marchio Rai. Ci chiediamo, a questo punto, se i cittadini, che pagano il tanto discusso canone, debbano essere informati del fatto che non siamo noi a produrre l’evento, ma che per qualche ragione, viene demandato all’esterno con conseguente esborso di denaro…quanto meno salveremmo la faccia dal punto di vista qualitativo e professionale, visti i precedenti.

Infatti, Vi ricordiamo i recenti casi della Supercoppa e della Formula Uno, che devono essere un monito alla faciloneria in ambito di esternalizzazioni e dovrebbero far tenere bene a mente che non sono sufficienti le dichiarazioni dei nostri bravi telecronisti per dissociarsi da riprese e regia fatte da altri e sollevare la nostra azienda dalle sue responsabilità.
Viene, quindi, spontaneo chiedersi chi abbia avallato un contratto capestro come quello firmato qualche anno fa per la realizzazione delle riprese della Coppa Italia e quali motivazioni abbiano spinto a privarci di riprese e regia fatte con la nostra professionalità, quando il prodotto finale viene trasmesso esclusivamente sulle nostre reti e con il marchio Rai. E’ corretto demandare ad altri, con i relativi rischi, un ambito lavorativo di elevato pregio e visibilità nel quale abbiamo fatto scuola a tutti in questo paese e non solo?
Ci preme, come sempre, ribadire l’aspetto del mancato utilizzo delle risorse interne in eventi di particolare rilievo per tutelare il buon nome della nostra azienda.

Chiediamo e ci auguriamo, infine, che il nuovo Direttore Generale a cui facciamo i nostri migliori auguri di buon lavoro, ponga le basi per un nuovo accordo con Infront/Lega per le riprese e la regia della Coppa Italia.

Cordiali Saluti

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