comunicato n° 241 del 03 Giugno 2021

Provincialismo

Si è da poco concluso il Giro d’Italia e tutti i telespettatori hanno potuto apprezzare il nostro Belpaese dall’alto con le riprese degli elicotteri e dal basso con le riprese delle moto. Un evento, quello del giro d’Italia, che impegna notevoli risorse di tutti i settori , ma indubbiamente le Riprese Esterne Rai la fanno da padroni.

E’ triste purtroppo costatare che questo è, oramai da qualche anno, l’unico evento, a parte l’eccezione di Cortina 2021, in cui la Rai è Host Broadcaster con i suoi professionisti, mezzi ed apparati .

Per il resto l’azienda si è fatta fuori da sola, si è come suol dire “provincializzata”. Il proprio management, già dai tempi dello scellerato piano Masi, ha abdicato al ruolo di Host Broadcaster per concentrarsi su programmi quotidiani di studio notoriamente più semplici e sicuramente meno complessi tecnologicamente.

L’europeo di calcio 2021 non è che l’ultimo tassello di un mosaico che si è costruito negli anni. La Rai al massimo si occuperà della personalizzazione, tutto il resto sarà in mano alla Uefa, come negli altri sport lo è nelle rispettive federazioni, le quali non hanno le competenze e delegano ad altri service. La produzione Rai è completamente al margine da questo circuito di deleghe.

Non sappiamo se questa marginalizzazione tecnologica e produttiva avrà mai fine, resta il fatto che anche li dove la Rai è Host Broadcaster, vedi Golden Gala, la stessa azienda appalterà completamente le riprese.

Abbiamo scritto molto in questi anni sull’argomento. Evidentemente inascoltati ed oramai sfiduciati non ci resta che sperare che arrivi un diverso management che sappia rilanciare la produzione, quella vera, quella che si confronta con l’Europa e con il mondo, altrimenti invece del Eurovision Song Contest 2022 al massimo potremmo fare la sagra della porchetta di Ariccia.

Il Direttivo dell’ ARE