Chi paga le inefficienze?
Comunicato 203 del 19 maggio 2014
SECONDO VOI CHI PAGA LE INEFFICIENZE ?
2013: Il rinnovo contrattuale è stato possibile per merito dei sacrifici dei dipendenti, attraverso lo spostamento di un’ora in avanti delle maggiorazioni notturne. Questo ha comportato per l’azienda un risparmio di 2 milioni e 500.000 euro.
2013: L’appalto per le riprese mobili del Giro d’Italia è costato all’Azienda più di 2 milioni di euro a cui si aggiungono altri 150.000 euro per il contestato Giro di Lombardia, tutto ciò a fronte dei mancati investimenti sulle riprese esterne, se si escludono la regia dell’auditorium e gli inutilizzati apparati delle riprese in movimento.
2014: La mancata erogazione del premio di produzione, nonostante il bilancio positivo, poiché questo risulta troppo “piccolo” per sostenerne l’erogazione (in pratica se fosse stato erogato il premio di produzione il bilancio sarebbe divenuto negativo).
2014: Andati in fumo quasi 3 milioni di euro in appalti per le gare ciclistiche sotto contratto rcs, strade bianche, roma maxima, tirreno-adriatico, milano-sanremo e Giro d’Italia 2014, a causa della incapacità, nell’arco di un anno, di indire una gara per i soli mezzi aerei (tutti gli apparati sono disponibili da tempo), a fronte di zero euro di investimenti per le riprese esterne. Per non parlare dei mediocri risultati ottenuti nelle riprese.
Alla luce di quanto sta avvenendo, in seguito alla richiesta dei 150 milioni di euro da parte del governo Renzi, è lecito riflettere sul fatto che, se da una parte questa situazione è un fulmine a ciel sereno per il bilancio Rai, dall’altra va solo ad esasperare una situazione generata da una gestione palesemente discutibile.
Inoltre, le solite pastoie burocratiche, la mancanza di coraggio e di iniziativa, continuano a causare danni economici rilevanti che vanificano gli ormai decennali sacrifici di chi a questa Azienda ci tiene veramente …
NOI
In un momento in cui si parla di fare fronte unico per difendere il Servizio Pubblico, chiediamo che questo sia difeso anche da chi non è in grado di gestirlo. Per il bene di tutti noi.